Note di storia antica in merito al territorio di Fiumedinisi (Me)

di P. R. Arcadia80

Le prime ricognizioni nel territorio di Fiumedinisi (Me) risalgono alla fine degli anni ’70 (operate dalla Soprintendenza di Siracusa) a seguito di segnalazioni presso il Monte Belvedere (e la sottostante pianura) relative alla presenza di numeroso “cocciame” che avrebbe attestato una certa continuità insediativa dalla preistoria fino al periodo medievale. I primi saggi di scavo inerenti a questo sito, al centro di un ricco distretto minerario che fu sicuramente sfruttato fin dall’antichità, hanno permesso di raccogliere pochi frammenti collegabili a culture neolitiche ed eneolitiche mentre una particolare rilevanza assumeva la facies relativa alla prima età del Bronzo caratterizzata da una produzione ceramica che ricorda strettamente la cultura castellucciana. Inoltre l’area ha fornito tracce, datate fra tardo Bronzo e inizi dell’età del Ferro, di sepoltura ad Enchytrismòs (negli ‘anni 80 furono effettuati dei lavori di pulitura di queste tombe pesantemente violate dai clandestini). Certamente durante il VII secolo a. C., l’area attrasse l’interesse dei Calcidesi (di Zancle o Naxos) presenza fortemente testimoniata anche dal rinvenimento di ceramica protocorinzia, greco-orientale, a fasce, a vernice nera, etc.). Inoltre è ritenuta molto plausibile l’ipotesi che avrebbe visto quest’area utilizzata come roccaforte fino quasi in età classica. Durante gli anni ’80 un’altra campagna di scavo permise di individuare, sempre sul suddetto Monte Belvedere ove spicca il Castello medievale, resti riferibili a fattorie di età imperiale tardo-romana. Nel decennio comprensivo fra la metà degli anni ’90 ed il 2008, alcuni saggi di studio hanno permesso di identificare anche una residenza imperiale edificata in età normanno-sveva, probabilmente sui resti di un edificio templare di età greca risalente al primo quarto del sesto secolo a.C. e successivamente inglobato in una fortificazione del sistema difensivo Mamertino (nel corso del terzo secolo a.C.). È doveroso ricordare che questo sito risulta fra quelli maggiormente danneggiati (fra gli anni ’70 e ’90) avendo subito atti vandalici da parte di pastori locali e numerosi saccheggi perpetuati da cercatori di antichità specializzati nel traffico di reperti archeologici.

Durante l’arco del tempo, molti studiosi hanno provato a collocare presso quest’area l’antica città di Nisa. Questo centro sarebbe stato posto sul terrazzo sottostante (Pianura Chiusa) la sommità del Monte Belvedere e sarebbe stato fondato dai Siculi intorno al XI secolo a. C., arrivando poi ad un processo di ellenizzazione con la fondazione di Nisa presso la quale vi sarebbe anche stato un importante tempio dedicato a Dioniso a sua volta posto sulla sommità del monte.

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