Il cromlech di Bronte

di P.R. Arcadia80

In c/da Balze Soprane, nel territorio di Bronte (Ct), è possibile ammirare i resti di un monumento preistorico megalitico che consta in un’alta struttura costituita da dieci lastroni in pietra lavica disposti a spirale. Il sito già noto e scavato verso la fine degli anni ’80, non ha conservato alcuna traccia di una eventuale copertura ed è comunque plausibile che la struttura ne fosse sprovvista. Tutto attorno a tale struttura (diametro interno che va da 2.60 a 3.00 mt. e diametro complessivo di 5,30 mt,) è una sorta di corridoio largo poco più di un metro e delimitato da bassi blocchi appoggiati ad ovest ad una piccola altura che sovrasta la costruzione. Accanto ad essa sono poi presenti altri lastroni, di cui solo due nella posizione originaria, che potrebbero essere parte di una seconda struttura. Ad oggi non esiste alcun indizio che possa dare indicazioni sulla cronologia, ma non si deve dimenticare il ritrovamento di resti preistorici in una vicina grotta di scorrimento lavico
e, al contempo, la presenza nell’area di una necropoli tardo-neolitica. Ad ogni modo, in base alla tecnica costruttiva, si può affermare che il monumento sia ricollegabile all’architettura megalitica già attestata in Sicilia almeno nella media Età del Rame. Nel 2015 l’area è stata sottoposta a nuovi studi volti alla realizzazione di un nuovo rilievo e nella terra rimossa tra i blocchi del corridoio esterno, sono stati rinvenuti alcuni minuscoli frammenti ceramici che si possono inquadrare proprio in questa fase della preistoria dell’Isola. Inoltre, la presenza di altri blocchi nell’area attorno alla struttura ha fatto propendere per l’ipotesi relativa all’esistenza di altre costruzioni dello stesso tipo.

Questo piccolo cromlech, comunque, non sembra essere collegato alla sfera funeraria  data la mancanza di una vera e propria camera adibita allo scopo e di un percorso diretto ad essa dall’esterno. La forma a spirale della struttura e la presenza di un’area chiusa intorno, sembrerebbe, invece, più adeguata ad usi rituali, magari collegati a cerimonie iniziatiche, visto il percorso di accesso all’ambiente centrale e il fatto stesso che essa costituisca un netto elemento di separazione rispetto allo spazio circostante. Analisi relative a studi archeoastronomici affermano l’intenzionalità di orientare astronomicamente la struttura megalitica e che presenta l’ingresso orientato verso il punto in cui il sole tramonta nei giorni prossimi agli equinozi.

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